I brevetti del miele artificiale
I brevetti hanno importanza fondamentale nel preservare la conoscenza di una determinata tecnica o la scoperta di nuovi meccanismi, salvaguardando soprattutto i diritti di chi ha lavorato per scoprirli.
Essi, al giorno d'oggi, hanno un valore enorme. Chi è conoscenza di una determinata tecnica, soprattutto nel mondo industriale, può avere un vantaggio economico non indifferente; per questo l'autore del brevetto si preserva, evitando che qualcuno possa applicare la sua "invenzione" in maniera illecita. Anche il miele artificiale è stato oggetto di diversi brevetti; uno dei primi titolari fu Zenus Coeblin, il quale presentò il brevetto nel 1857, rilevando delle informazioni ben precise sugli elementi usati e sulla modalità di produzione. Tale brevetto, tuttavia, essendo datato, manca di informazioni più complete e specifiche rispetto ai brevetti moderni (come le quantità esatte degli elementi,immagini ecc...). Appare molto più completo un brevetto presentato dal signor Franz Reichmuth. Qui è presente la lista completa degli elementi, nonchè la percentuale massima di alcuni al fine di ottenere il miele brevettato.
Un brevetto molto interessante,soprattutto per il futuro, è quello presentato da due ricercatori indiani K.Kathiresan e K.Snirivasan rigurdante la produzione del miele artificiale attraverso dei lieviti prelevati dalle ghiandole salivari delle api. Ecco un maggiore approfondimento su questa ricerca. Si spera sempre che il miele non possa finire mai!

Analisi su larve, responsabili del collasso delle api.
Solo analizzando la vita delle api, si può scoprire come produrre in laboratorio
un miele sempre più simile a quello naturale e meno vincolato
all'esistenza di questi speciali animali.

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